Abbronzarsi in sicurezza

Come scegliere il solare corretto per avere un’abbronzatura dorata?

Affrontare l’estate con le adeguate protezioni solari ed ottenere comunque un’abbronzatura dorata? Si, si può! Bisogna rispettare alcune importanti regole che permettono di abbronzarsi in sicurezza.

L’abbronzatura non è solo un fenomeno che fa scurire la pelle. Si tratta di un meccanismo di difesa, le cellule dello strato superficiale della pelle producono la melanina, pigmento che serve a proteggere le cellule dai raggi ultravioletti. Quando si espone la pelle ai raggi UV, la produzione di melanina aumenta e la pelle si scurisce.

È opinione comune che l’abbronzatura sia indice di buona salute, in realtà l’abbronzatura è la conseguenza di un danno provocato dall’eccessiva esposizione ai raggi UV. Persino una leggera abbronzatura indica che la pelle ha cercato di proteggersi aumentando la produzione di melanina. Anche abbronzarsi senza scottarsi può danneggiare le cellule della cute, causando alterazioni, invecchiamento precoce e rischio di melanomi.

Scegliere il solare più adatto alla propria pelle è un passo fondamentale per ottenere un’abbronzatura uniforme e senza scottature. Una crema o uno spray protettivo deve essere in grado di proteggere sia dai raggi UVA che da quelli UVB. Per poter scegliere il solare giusto bisogna considerare il proprio fototipo.

FOTOTIPO

Ogni tipologia di pelle richiede un fattore protettivo adeguato. Occhi, incarnato e capelli (che costituiscono il cosidetto fototipo) possono dirci molto su quanto siamo fragili o resistenti di fronte all’esposizione solare. I soggetti chiari, rossi o biondi, che si scottano facilmente devono sempre applicare una crema a protezione alta o estrema, e magari consultarsi con il dermatologo, prima di partire per il mare o la montagna, un fototipo 4, un tipo mediterraneo, può scendere a un fattore 15 dopo una settimana. La protezione contro gli UVA, invece, deve sempre restare alta.

IL FATTORE DI PROTEZIONE SOLARE

Sull’etichetta del solare è indicato un numero che indica il fattore di protezione solare. Questo numero fa riferimento alla capacità del prodotto di difendere dai raggi UVB e bisogna sceglierlo in base alla proprio fototipo. Se sull’etichetta è presente un cerchio con all’interno la sigla UVA, quella crema sarà in grado di proteggere, oltre che dagli UVB, anche dai raggi UVA.

Le radiazioni UVA sono quelle più pericolose poiché penetrano in profondità e a lungo sono state sottovalutate. Da anni le aziende cosmetiche producono solari anche con filtri anti-UVA, raggi che non danno sensazione di scottatura, permettono di stare molte ore al sole senza percepirne il danno.

I patiti della tintarella artificiale le conoscono bene, poiché sono le radiazioni delle lampade solari, che emettono dosi di UVA fino a 12 volte quelle del sole. Provocano invecchiamento cutaneo, rughe, macchie e si studiano ipotesi di un legame con il melanoma. Ecco perché è oggi imperativo proteggersi anche dagli UVA.

I prodotti solari devono avere una protezione ad ampio spettro, contro UVA e UVB, In Europa la normativa prevede che un buon filtro solare debba offrire una protezione anti UVA pari a 1/3 di quella UVB.

Quindi se una crema ha un SPF uguale a 30, deve avere una protezione anti UVA almeno pari a 10.

Da un prodotto solare, anche il migliore, non ci si può aspettare l’impossibile, nessuna crema può proteggere al 100 per 100 dalle radiazioni ultraviolette e dai danni che possono arrecare a chi esagera con l’esposizione.

BAMBINI

Per i più piccoli va evitata l’esposizione solare diretta, fino a 3 anni è consigliabile evitare le ore più calde, dalle 11 alle 16, è sempre una buona regola utilizzare maglietta, occhiali e cappellino, specie per i fototipi più chiari. In ogni caso è imperativo evitare le scottature, che possono dare seri danni sul lungo periodo. Per i prodotti solari è importante che siano resistenti all’acqua, dopo il bagno vanno comunque riapplicati, a protezione molto alta, con SPF oltre 40, emollienti e con un’ottima tollerabilità.

CONSERVAZIONE DELLE CREME

Guardare la data di scadenza non basta, le creme solari non vanno mai utilizzate dopo più di un anno dall’apertura. È importante considerare anche la fotostabilità del prodotto, ovvero la capacità della crema di rimanere attiva sulla pelle anche sotto l’azione della luce solare.

La crema va riapplicata ogni 2 o 3 ore ed ogni volta che ci si bagna, senza dimenticare che gli UV non si lasciano fermare del tutto dall’ombrellone né dal cielo nuvoloso.

Dr.ssa Giovanna Saleri - Farmacista